E grazie alla malattia…

Mi è spesso capito di imbattermi in persone che affermano di essere rinate grazie ad una malattia.
Per loro essersi ammalati è stato un dono, che gli ha cambiato l’esistenza e gli ha fatto vedere il mondo sotto una nuova prospettiva.
Anche se è vero che la malattia cambia la tua visione sulla vita e sulle cose, mi rifiuto in modo categorico di considerarla un dono.
Un dono porta con sè cose belle e felicità, è qualcosa che aggiunge e non sottrae.

Grazie alla malattia...

A causa della malattia invece ho perso molto.
Ho perso il futuro che immaginavo.
Ho abbandonato sogni che non ho più potuto raggiungere.
Ho dovuto organizzare la mia vita – e quella degli altri – in un modo che non avevo previsto.
Ho dovuto arrangiarmi, plasmarmi, rassegnarmi a situazioni non ideali poichè non avevo scelta.
La malattia è soprattutto questo… capacità di adattamento.

Grazie alla malattia...

E ci vogliono tempo, lacrime e dedizione affinchè questo lento procedimento di accettazione si realizzi.
Devi venire a patti con il fatto che la tua vita è cambiata e niente sarà più come prima.

Grazie alla malattia...

Questa rivelazione ti trasforma. Inevitabilmente.
Cambia il tuo modo di vedere le cose e approcciarti alla vita.
Ti radica nel qui e nell’ora, perchè non c’è sicurezza del tuo futuro.
Impari a vivere nel presente, quando il tuo futuro fa troppa paura.
Smetti di preoccuparti del domani, perchè l’oggi è già troppo complicato.

Grazie alla malattia...

Ma la malattia ma ha anche donato qualcosa…

Grazie alla malattia ho imparato a apprezzare le piccole cose che prima davo per scontate.
Grazie alla malattia so quale grande regalo sia un giorno senza dolore, mentre per la maggioranza di persone è solo la banale normalità.

Grazie alla malattia...

Grazie alla malattia do più valore alla mia vita e a quella degli altri, in questo momento di estremo egoismo.
Grazie alla malattia ho guardato dentro me stessa così a fondo che non riuscivo più a risalire.

Grazie alla malattia...

Grazie alla malattia il mio sguardo si è affinato, anche quello fotografico.
Grazie alla malattia ho imparato a vedere quello che gli altri non vedono o non vogliono vedere, nascosto sotto la superficie delle cose.

Grazie alla malattia...


Grazie alla malattia ho sviluppato la mia poetica cupa e oscura.
Grazie alla malattia ho imparato ad amare la morte e tutto ciò che la circonda, senza temerla.

Grazie alla malattia ho tratto l’ispirazione per i miei scatti, la forza per i miei bianchi e neri, il tormento per le mie silhouette scure.
Grazie alla malattia le mie foto sono quelle che sono oggi. E se non mi fossi ammalata sarebbero completamente diverse perchè diverso sarebbe stato il bagaglio che porto sulle mie spalle.
Siamo ciò che fotografiamo e fotografiamo ciò che siamo.

Non sono molti i grazie che devo alla malattia.
Almeno non quanti ne devo alla fotografia.
La fotografia è stato il vero dono che ho ricevuto.
Ma è stato grazie alla malattia che mi è stato regalato.





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