Lensbaby Edge, la lente che rivoluziona la profondità di campo

Le lenti Lensbaby Edge non sono lenti di immediata comprensione d’uso, come altre lenti che fanno parte dell’ Optic Swap System.
Ma una volta scoperte le loro potenzialità non ho più potuto farne a meno!

Edge in inglese significa “bordo” o “lama” e si riferisce alla forma caratteristica della zona di messa a fuoco lineare che produce e che attraversa il frame da parte a parte, come una linea retta.
A partire dalla zona di messa a fuoco si ha uno sfuocato graduale che aumenta mano mano che ci si allontana dal bordo della zona nitida.

Così:

Lensbaby Edge

LENSBABY EDGE E MESSA A FUOCO LINEARE

Per spiegarvi come funziona la messa a fuoco di queste lenti, dobbiamo fare un passo indietro e tornare al concetto di profondità di campo.
La profondità di campo è quell’area in cui ricadono tutti gli oggetti che sono accettabilmente a fuoco per il nostro occhio.
Pensiamo al punto di messa a fuoco come un piano posto ad una certa distanza di fronte alla nostre lente, il piano di messa a fuoco è sottilissimo ed è il punto in cui il soggetto è perfettamente a fuoco, tutto ciò che ricade in quel piano sarà a fuoco.
Tutto ciò che è prima e dopo il punto di messa a fuoco è invece sfuocato, ma ricadendo nella zona chiamata profondità di campo il nostro occhio lo percepirà come a fuoco (senza introdurci in troppi tecnicismi come il circolo di confusione e il formato del sensore)
Variando l’apertura del diaframma rendiamo questa area – la profondità di campo – più o meno vasta, più o meno profonda.
Gli oggetti che ricadono fuori da questa area invece saranno sfuocati.


Essendo il piano di messa a fuoco parallelo al sensore, anche la zona di messa a fuoco sarà parallela al sensore, è infatti possibile, nelle foto effettuate con ottiche dotate di grandi aperture, apprezzare il passaggio tra l’area a fuoco e quella fuori fuoco e notare come i bordi della zona a fuoco siano paralleli ai bordi del frame.

La prima foto è fatta con un vecchio Helios e tubi di prolunga, ad un lucertola amichevole in giardino, se si compara la zona di messa a fuoco con quella della seconda foto ottenuta con una lente Lensbaby Edge, si può notare come nella prima sia parallela al frame mentre nella seconda sia invece diagonale e si muova da sinistra in basso a destra in alto.

Questo accade perchè le lenti Lensbaby Edge funzionano diversamente dalle classiche lenti, grazie alla capacità del Composer che le alloggia, possono infatti tiltare e sono in grado di rompere le normali regole della profondità di campo.
Possono far sì che la zona di messa a fuoco, non più parallela al sensore, attraversi il frame con diversi orientamenti, che saremo noi a decidere.
Potremo così ottenere una zona di messa a fuoco obliqua, che attraversa il frame da un angolo all’altro, oppure una zona di messa a fuoco verticale, che attraversa il frame dall’alto dal basso.
Questo genera dei paradossi ottici come poter mettere a fuoco solo una porzione di un muro che essendo parallelo al sensore normalmente sarebbe tutto a fuoco.
Oppure riuscire a mettere a fuoco contemporaneamente oggetti in primissimo piano e oggetti sullo sfondo, cosa che sarebbe possibile solo con una chiusura di diaframma altissima (f16 o anche maggiore)
Con l’Edge riusciamo ad ottenere oggetti in primo piano e sullo sfondo contemporaneamente a fuoco con una apertura di f4 o f5.6
Questo è un effetto che ricorda molto lo split field focus che veniva usato nel cinema anni 70 e ripreso anche recentemente da Tarantino, grande culture del cinema di quell’epoca.

PERCHE’ QUESTO FENOMENO ACCADE?

Tutto questo è possibile grazie alla capacità delle lenti Lensbaby Edge di tiltare.
Tiltando la lente non è più parallela al sensore ma si troverà ad essere parallela o perpendicolare all’oggetto che vorremo inquadrare
Questo farà si che si ottengano effetti completamente diversi.

Nel caso che si tilti la lente con la superficie parallela a ciò che si vuole mettere a fuoco si avrà un incremento della profondità di campo, molto utile se ad esempio vogliamo fare dei close-up oppure dei paesaggi.
Avere un incremento della PDC è infatti consigliato quando non si vuole chiudere il diaframma per non incorrere in diffrazione, oppure quando non vi è abbastanza luce per farlo, ma si vuole comunque una profondità di campo sufficiente.

Nel caso che si tilti la lente in senso inverso, ossia la sua superficie si trovi ad essere perpendicolare all’oggetto che si vuole mettere a fuoco, si otterrà l’effetto opposto, ossia una diminuzione della profondità di campo.
Questo può essere usato per fini artistici, per creare effetti singolari nei ritratti o per le miniature.

La profondità di campo non è solo influenzata dalla direzione del tiltaggio ma anche dall’angolazione del tiltaggio stesso.
Più la lente viene tiltata, più la zona di messa a fuoco sarà sottile.
Meno la lente viene tiltata, più la zona di messa a fuoco sarà profonda.
La cosa interessante di questa lente è che se il Composer viene centrato perfettamente, si comporta come una normalissima lente, che rispetta tutte le leggi della profondità di campo classica.

E non solo…
Ve l’avevo detto che era una lente difficile, o no?
La profondità di campo viene influenzata anche dall’apertura del diaframma.
Più il diaframma è aperto, più la zona di messa a fuoco sarà sottile.
Più il diaframma è chiuso, più la zona di messa a fuoco sarà profonda.

Qui un video in inglese, tratto dal sito della Lensbaby.
E’ spiegato molto bene, l’animazione mostra perfettamente come le lenti funzionano, come il tiltaggio e l’apertura influenzano la profondità di campo.


Lo so, lo so, sono un sacco di variabili.
Adesso starete pensando che non vi potete mettere a fare tutti questi calcoli ogni volta che state per scattare.
Non vi preoccupate, perchè non c’è da fare nessun calcolo, e non c’è da pensare a niente.
E’ una lente che richiede un po’ di pratica è vero, ma dopo un paio di giornate insieme, diventa naturalissimo usarla, perchè il risultato appare davanti ai vostri occhi, mentre tiltate e fuocheggiate, sia che usiate il mirino che il live view come me.
Usare il focus peaking poi è una rivelazione. Quando sono passata da una fotocamera priva di FP ad una che lo aveva mi si è aperto un mondo.
Non sono una grande fan del Peaking perchè non lo ritengo molto preciso, ma per l’Edge è di grandissimo aiuto perchè ci fa vedere come la zona di messa a fuoco varia angolazione e grandezza nel frame variando il tiltaggio del Composer.

COME RICONOSCERE LA ZONA DI MESSA A FUOCO LINEARE

Il modo migliore per spiegarvi la messa a fuoco tipica di queste lenti è mostrarvela con degli esempi e – con tutti i limiti che una spiegazione tramite un blog possa avere – cercare di farvi capire come il tiltaggio può influenzare il risultato in foto.

Osserviamo questa immagine.
Per chi usa ottiche tilt è subito palese che si tratta di una foto fatta con una di esse.
E vi dirò perchè.
Non solo la qualità dello sfuocato che difficilmente è ottenibile, così morbido e cremoso in una foto di paesaggio, ma anche perchè la foto fatte con ottiche tilt danno subito un senso di destabilizzazione al primo sguardo.

Non sono i colori che ho scelto, non il tipo di postproduzione, ma la peculiarità stessa della lente, poichè non rispecchia la realtà così come la percepiamo.
Si ha subito l’idea di essere in un sogno, che qualcosa nella scena non vada, che qualcosa di pericoloso o malvagio stia per accadere.
Non a caso queste lenti infatti vengono spesso usate nei film per comunicare stati allucinatori o d’ansia.

Lensbaby Edge

Se si osserva bene la facciata dell’edificio infatti si nota che il muro non è tutto completamente a fuoco, ma solo la parte superiore.
Questo effetto non sarebbe possibile ottenerlo con una lente classica, poichè il muro, essendo parallelo al sensore, sarebbe tutto completamente a fuoco.
In questo modo invece tiltando l’obiettivo verso l’alto ho potuto mettere a fuoco solo la parte superiore, e ho ottenuto una pdc ridottissima, nonostante scattassi a F5.6
Dal bordo della zona di messa a fuoco, lo sfuocato diventa sempre più cremoso mano mano che ci avviciniamo al bordo del frame.

In questa foto abbiamo di nuovo un senso di destabilizzazione e sconvolgimento della realtà, poichè nonostante gli alberi e il loro riflesso nell’acqua siano quasi sullo stesso piano, il riflesso nella parte bassa della foto è a fuoco, mentre gli alberi no.
Sembra quasi che la foto sia stata capovolta di 180 gradi e che stiamo osservando il riflesso sfuocato nella parte alta, mentre gli alberi veri e propri siano quelli nella parte bassa del frame.

Lensbaby Edge

Per ottenere questo effetto ho tiltato la lente verso il basso. Come potete vedere la zona di messa a fuoco è piuttosto ampia se comparata alle altre foto qui presenti.
Questo potrebbe dipendere da due cose: o l’uso di un diaframma più chiuso, o un tiltaggio poco pronunciato.
Sapendo di avere usato un diaframma non eccessivamente chiuso (F5.6), possiamo tranquillamente dire che la zona di messa a fuoco è così ampia perchè ho deciso di tiltare il Composer di pochi gradi.

Lensbaby Edge

In questa foto accade qualcosa di straordinario ed è in casi come questi che tutta la forza delle lenti Lensbaby Edge riesce ad esprimersi a pieno.
Osservate bene la facciata della chiesa, notate niente di strano?

Lensbaby Edge

Nonostante cada tutta sul medesimo piano di messa a fuoco, non è tutta egualmente a fuoco.
In questo caso ho ottenuto una zona di messa a fuoco lineare verticale, che attraversa tutto il frame dall’altro in basso.
Questo perchè ho tiltato la lente verso destra. Forse mi chiederete “e perchè non verso sinistra?”
Beh per ottenere una zona di messa a fuoco verticale posso tiltarla in entrambe le direzioni e comunque otterrò lo stesso risultato nella zona di messa a fuoco verticale, ma diverso sarà il risultato nelle zone fuori fuoco.
Se notate la zona fuori fuoco a sx è quella più accentuata, questo significa che il quel punto, la lente era al massimo del tiltaggio, ossia nel punto più distante dal sensore della fotocamera, per cui l’immagine appare meno nitida.

Lensbaby Edge

Questa foto a primo sguardo potrebbe sempre una foto fatta con una lente canonica perchè il primo piano è a fuoco e poi gradatamente l’immagine sfuma in un gradevole sfuocato,

Lensbaby Edge

Ma se si osserva attentamente, si nota che la zona di messa a fuoco non è parallela al bordo inferiore del frame, come dovrebbe essere in una foto fatta con una lente classica, bensì è diagonale.
Questo è un chiaro indizio che è stata fatta con una lente tilt.

Lensbaby Edge

Questa foto è un esempio abbastanza eclatante delle possibilità di queste lenti.
Una piccolissima parte della foto è a fuoco, e in una zona dove normalmente non sarebbe possibile far ricadere il fuoco, una sottile fascia sulla destra.

Lensbaby Edge

Questo avviene poichè ho tiltato moltissimo la lente (ricordate? più si tilta, più la zona di messa a fuoco è sottile) verso destra, creando una piccola zona di messa a fuoco dove ricadeva l’unica cosa che volevo far risaltare nell’immagine, il cartello del Sanatorio di Arliano.
Da quel punto in poi, andando verso sinistra, la foto inizia a sfuocare sempre più, fino ad arrivare al bordo destro dove le sbarre del cancello non sono nemmeno più riconoscibili e si amalgamano con le bolle dello sfondo.

Lensbaby Edge

SPLIT FIELD FOCUS

Prima vi avevo parlato di questo effetto, adesso voglio mostrarvi un paio di esempi.
Dobbiamo pensare alla zona di messa a fuoco dell’Edge come un sottile nastro teso che attraversa la foto da parte a parte.
Questo nastro però non sempre riesce a toccare (=mettere a fuoco) tutto poichè sulla sua strada, può trovare oggetti a livelli differenti. Anche se otticamente a causa della bidimensionalità della foto gli oggetti possono sembrare vicini o sovrapporsi, in realtà non lo fanno, e quindi non possono essere sfiorati dal questo “nastro immaginario” di messa a fuoco.
Quindi la zona di messa a fuoco può apparire e scomparire all’interno del frame più volte, a seconda se incontra oggetti da mettere a fuoco, o zone vuote, come in questa foto qua sotto.

Come potete osservare il volto e parte del velo della statua sono a fuoco mentre il petto già non lo è più perchè giace su un piano di messa a fuoco leggermente più arretrato.
Poi c’è un tratto di vuoto, tra il viso e la croce, dove non ci sono oggetti da mettere a fuoco, e la zona di messa a fuoco scompare.
Torna invece a fuoco (anche se non perfettamente) la croce in basso a destra che sembra essere ai piedi della statua.
E’ un’illusione.
Perchè la suddetta croce è sul tetto di una chiesa sullo sfondo, arretrata di una 20ina di metri e quindi molto distante, ma la messa a fuoco “split field” la fa sembrare vicinissima.

La stessa cosa accade in questa foto.
La madonna e il vaso sono lontani tra di loro, sto scattando con un medio tele che ha la tendenza a schiacciare la prospettiva, ma di certo così tanto da farli sembrare sovrapposti come un 200mm.
Eppure i due soggetti sembrano toccarsi.

Questa impressione è data dallo split field focus, che ci regala sia il viso della donna in primo piano a fuoco, sia il vaso sullo sfondo a fuoco.
Perciò la nostra mente viene ingannata.
“Come possono due cose lontane essere entrambi a fuoco?”
“Devono essere per forza vicine!” ci bisbiglia.
Osservando bene la foto, notiamo che anche qui, che la zona di messa a fuoco appare e scompare, ci sono zone a fuoco e non a fuoco all’interno dell’area che ho selezionato come area di messa a fuoco diagonale.
Non è possibile rappresentare come la zona di messa a fuoco interagisca all’interno della foto tridimensionalmente, perchè io posso solo rappresentarvela bidimensionalmente.
Ma in realtà la zona di messa a fuoco attraversa la foto in profondità, tagliandola, toccando gli oggetti che mette a fuoco (come il naso la fronte, la bocca) ed evitando gli altri che si trovano un livello inferiore ( la parte in basso del velo, la parte in alto del pennacchio del vaso).
Di nuovo, concetti difficili da spiegare, ma semplicissimi da comprendere dopo una giornata assieme a quest’ottica singolare.

EFFETTO MINIATURA

Un effetto “collaterale” molto simpatico delle ottiche Lensbaby Edge è che si possono ottenere foto con l’effetto miniatura.
Che cosa significa?
Che i paesaggi che otterrete sembreranno come dei modellini in plastilina, dei diorami in cui macchine, persone e cose sembreranno come dei giocattoli senza vita.

FLARE MONSTER

E’ così che spesso viene chiamata l’ottica Lensbaby Edge da chi ha avuto il piacere di scoprire uno dei suoi segreti più preziosi.
A seconda di come viene tiltata e dell’angolazione con cui cattura la luce, soprattutto in foto close-up (dato che ha un meccanismo pop-up per cui la lente frontale può essere estratta ed allontanata dal sensore per diminuire la distanza di messa a fuoco minima) crea dei bellissimi flare, dei fasci di luce intensi che colpiscono il soggetto con una potenza e una bellezza uniche.
A nessun’altra lente, finora, ho visto creare flare tanto materici e delineati.

LENSBABY EDGE, LE FOCALI

Le lenti Lensbaby Edge esistono in varie lunghezze focali:

35 MM (uscita da poco)
– 50 MM
– 80 MM

Al contrario delle lenti Sweet che hanno una fortissima personalità, le Lensbaby Edge sono più similari tra di loro, non c’è grossa differenza al cambiare della lunghezza focale.
Possiedo tutte e 3 le lenti, anche se ho acquistato il 35 mm solo da pochissimi giorni poichè a causa di un errore di conversione, il peso dell’ottica non corrispodeva a quello reale in grammi (grazie Craig per la pesata in diretta su Facebook!! XD) e credevo fosse troppo pesante per me.
Invece si discosta di poco dalle altre, anche se è completamente in metallo.
La grande differenza tra queste 3 ottiche è la facilità con cui si ottiene l’effetto miniatura, il 35mm è quello con cui viene più naturale, anche se non si sta scattando da una posizione elevata.
Con l’80mm invece è più difficile ottenerlo.
Il 50mm, come avrete compreso, si colloca nel mezzo.
Nel prossimo articolo vi parlerò dell’effetto miniatura in modo più dettagliato, i trucchi per ottenerlo, il rapporto tra focale e distanza.

Stay tuned!

Commenti

  1. Corrado Leoni

    Complimenti per la dettagliata e professionale relazione su questi effetti e sull’uso delle lenti Lensbaby Edge. Nel tipo di fotografia che stai portando avanti, creano una fantastica atmosfera, accentuando la drammaticità di certe immagini.

    1. Autore
      del Post

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